Dipinto di Carlo Bossoli, conservato nel Museo, raffigurante l'Ossario di San Martino |
(per chi se lo fosse perso...
http://ipercorsidartefunerariadivaleria.blogspot.it/2015/01/buongiorno-amici-del-blog-oggi-vi_18.html )
Vi ho fatto venire voglia di vedere coi vostri occhi gli scenari di questi memorabili scontri, ma al momento non potete programmare una gita fuori porta? Nessun problema, vi traccerò una breve guida dei luoghi di visita...per stuzzicare ancora di più la vostra curiosità e da seguire quando vi recherete da queste parti! :-)
Partiamo da San Martino: uscendo dall'autostrada Milano-Venezia all'altezza di Sirmione, troverete sulla sinistra le indicazione per il sito storico della Battaglia di San Martino (indicato con canonico cartello marrone!)
Proseguendo vedrete una deviazione sulla vostra destra ed eccoci arrivati. La prima cosa che troverete sulla vostra destra è l'ingresso all'Ossario. ( la cui visita è gratuita! )
L'Ossario di San Martino
L'Ossario di San Martino
Il viale con lapidi e monumenti commemorativi |
Come già anticipato nell'articolo precedente, secondo quanto previsto dalla normativa sanitaria del tempo, era possibile passare all’esumazione dei defunti soltanto dopo un tempo minimo di 10 anni. Al termine di tali anni si potè trovare una degna sepoltura ai resti dei poveri soldati, sepolti in tutta fretta e spesso malamente in fosse comuni, poco profonde, dalle quali anche a distanza di anni affioravano in superficie.
Al termine di un vialetto alberato, molto suggestivo per la presenza di cippi e monumenti funerari eretti a ricordo dei soldati deceduti, vi è la suggestiva Cappella Ossario. Sorta originariamente come cappella gentilizia dei Conti Tracagni, venne acquistata e restaurata dalla Società di San Martino e Solforino per essere adibita ad ossario. Costruita secondo i dettami dello stile romanico con facciata a capanna e archetti pensili all'estremità, è decorata nella parte centrale da tre mosaici raffiguranti due angeli ai lati e Gesù al centro. L'Ossario venne inaugurato il 24 giugno 1870.
Entrando si rimarrà impressionati dalla parete dell’abside dove sono esposti uno accanto all’altro, quasi a monito per le generazioni a venire, 1274 teschi dei soldati deceduti nella battaglia del 1859. Nella cripta sottostante, a cui si accede tramite due scalinate nascoste dietro all'altare nell'abside, riposano i resti di 2619 soldati senza distinzione di nazionalità. Molta commozione davanti a questo spettacolo: un senso di tristezza per la morte di questi giovani ragazzi che hanno dato la vita per la propria patria, ma anche un piccolo brivido "di paura" nel trovarsi davanti una parete interamente ricoperta di resti umani ( insomma, non è uno spettacolo comune...)
Sull'altare targhe commemorative e sulle pareti della navata corone depositate in occasione delle numerose cerimonie in ricordo delle vittime.
Indiscretis Militum Reliquis
Date Serta
Pia Diciate Verba
Hostes In Acie
Fratres in Pace Sepulcri
Una Quiescunt
Alle Commiste Reliquie dei Prodi
Porgete fiori
Recitate parole pie
Nemici in battaglia
Fratelli nel silenzio del Sepolcro
Riposano uniti.
Un luogo che ti tocca nel profondo, che fa riflettere: teschi uno a fianco dell'altro, senza un nome, ma accomunati dallo stesso triste destino, un luogo che ha commosso ed interessato pure il mio compagno di viaggio, notoriamente contrario alla mia "passione funeraria"...
Anche le pareti esterne della Cappella riportano targhe commemorative e lapidi in ricordo. E nella palazzina di fronte all'Ossario, perchè non contattare il "Guardiano dell'Ossario" per chiedergli se è disponibile a raccontare qualche racconto e aneddoto su questo luogo ricco di storia...:-)
Un luogo che ti tocca nel profondo, che fa riflettere: teschi uno a fianco dell'altro, senza un nome, ma accomunati dallo stesso triste destino, un luogo che ha commosso ed interessato pure il mio compagno di viaggio, notoriamente contrario alla mia "passione funeraria"...
Anche le pareti esterne della Cappella riportano targhe commemorative e lapidi in ricordo. E nella palazzina di fronte all'Ossario, perchè non contattare il "Guardiano dell'Ossario" per chiedergli se è disponibile a raccontare qualche racconto e aneddoto su questo luogo ricco di storia...:-)
Ritornando sul vialetto principale non potrete fare a meno di scorgere tra la vegetazione alla vostra sinistra l'imponente Torre di San Martino. Il costo dell'entrata al sito storico è di 5 euro, comprensivo delle visita alla Torre e del Museo della Battaglia. L'ingresso è alla fine delle cancellata e nella piccola biglietteria potrete acquistare anche delle pubblicazioni sulla battaglia e la storia risorgimentale.
La torre sorge sul colle più alto di San Martino che l'armata sarda, con alterne fortune conquistò con cruenti assalti e ripetute cariche contro gli Austriaci. E' stata eretta per onorare la memoria di re Vittorio Emanuele II e di quanti hanno combattuto per l'indipendenza e l'Unità d'Italia nelle Campagne dal 1848 al 1870.
E' un monumento ammirato per la sua maestosità all'esterno e per gli affreschi all'interno che riproducono le numerose battaglie risorgimentali. Iniziata nell'anno 1880, fu inaugurata il 15 Ottobre 1893 alla presenza di Re Umberto I.
Una progressiva ascensione fino alla cima, ripercorrendo la storia risorgimentale affrescata lungo le pareti della torre (e smaltendo nel mio caso l'ottima colazione gustata in un vicino agriturismo :-) vi porterà alla vetta della torre. Tali affreschi trasudano di un'enfasi epico celebrativa, tipica delle raffigurazione risorgimentali alla Hayez in pittura o Puttinati in ambito scultoreo. Alta ben 64 metri, domina incontrastata la valle: dall'alto del monumento si possono infatti ammirare magnifici panorami della sottostante pianura. Noi abbiamo avuto la fortuna di godere di una inaspettata giornata primaverile nei primi giorni di gennaio, che ci ha fatto apprezzare ancora di più la bellezza e la suggestione di questo posto. Lasciate che la vostra mentre spazi indietro nel passato, e immaginatevi il trambusto e le urla di guerra in questi luoghi, che ora si mostrano in tutta la loro bellezza, ai piedi delle lontane Alpi e a pochi chilometri dal Lago di Garda. Due scenari completamente diversi e la commozione che mi è salita nel cuore...
Una volta scesi ci siamo diretti nel retrostante Museo della Battaglia, allestito nella villa che un tempo fu di proprietà della Famiglia Tracagni ( la stessa che aveva costruito la cappella funeraria ora divenuta Ossario)
Museo della Battaglia
Il museo accoglie i visitatori con due grossi cannoni collocati sotto al loggiato di ingresso.
Conserva i cimeli, i documenti ed i ricordi della battaglia del 24 Giugno 1859. Realizzato nel 1939, il museo consta di tre sale ove sono esposti anche alcuni esemplari dei cannoni impiegati nella battaglia. Abbiamo ammirato anche armi, divise, carte topografiche e testimonianza di vita quotidiana dei combattenti come posate e addirittura carte da gioco usate dai soldati nei pochi momenti di quiete tra una battaglia e l'altra. In una delle tre sale abbiamo inoltre seguito un documentario ben eseguito che ricostruiva in maniera semplice, anche per chi è poco avvezzo alla storia risorgimentale, i preamboli e lo sviluppo della battaglia.
E' ora di pranzo, riprendiamo la macchina e, dopo una breve sosta in un un cimitero nelle vicinanze
(di cui vi parlerò in seguito...) e in agriturismo per riprendere le forze ed assaggiare le prelibatezze locali (come i buonissimi tortelli di zucca...vi ricordo che Solferino è già nella Provincia di Mantova!!) ci siamo diretti verso l'altro pezzo della storia...Solferino, ma di questo vi parlerò la prossima volta :-)
Statua in bronzo di Vittorio Emanuele II, eseguita dallo scultore Dal Zotto |
Una progressiva ascensione fino alla cima, ripercorrendo la storia risorgimentale affrescata lungo le pareti della torre (e smaltendo nel mio caso l'ottima colazione gustata in un vicino agriturismo :-) vi porterà alla vetta della torre. Tali affreschi trasudano di un'enfasi epico celebrativa, tipica delle raffigurazione risorgimentali alla Hayez in pittura o Puttinati in ambito scultoreo. Alta ben 64 metri, domina incontrastata la valle: dall'alto del monumento si possono infatti ammirare magnifici panorami della sottostante pianura. Noi abbiamo avuto la fortuna di godere di una inaspettata giornata primaverile nei primi giorni di gennaio, che ci ha fatto apprezzare ancora di più la bellezza e la suggestione di questo posto. Lasciate che la vostra mentre spazi indietro nel passato, e immaginatevi il trambusto e le urla di guerra in questi luoghi, che ora si mostrano in tutta la loro bellezza, ai piedi delle lontane Alpi e a pochi chilometri dal Lago di Garda. Due scenari completamente diversi e la commozione che mi è salita nel cuore...
Una volta scesi ci siamo diretti nel retrostante Museo della Battaglia, allestito nella villa che un tempo fu di proprietà della Famiglia Tracagni ( la stessa che aveva costruito la cappella funeraria ora divenuta Ossario)
Museo della Battaglia
Il museo accoglie i visitatori con due grossi cannoni collocati sotto al loggiato di ingresso.
Conserva i cimeli, i documenti ed i ricordi della battaglia del 24 Giugno 1859. Realizzato nel 1939, il museo consta di tre sale ove sono esposti anche alcuni esemplari dei cannoni impiegati nella battaglia. Abbiamo ammirato anche armi, divise, carte topografiche e testimonianza di vita quotidiana dei combattenti come posate e addirittura carte da gioco usate dai soldati nei pochi momenti di quiete tra una battaglia e l'altra. In una delle tre sale abbiamo inoltre seguito un documentario ben eseguito che ricostruiva in maniera semplice, anche per chi è poco avvezzo alla storia risorgimentale, i preamboli e lo sviluppo della battaglia.
Fazzoletto insanguinato raccolto sul campo |
E' davvero sorprendente come i luoghi conservino la memoria dei fatti accaduti anche secoli prima, fantasmi di un passato che bisogna ricordare sia per evitare che queste morti diventino vane, sia per riflettere sul nostro passato, per una migliore conoscenza e interpretazione del futuro. Imparare la storia viaggiando, ed è questo che di fatto sta succedendo anche a me: viveri i luoghi del passato, rispettarli e tramandarne la loro conoscenza.
(di cui vi parlerò in seguito...) e in agriturismo per riprendere le forze ed assaggiare le prelibatezze locali (come i buonissimi tortelli di zucca...vi ricordo che Solferino è già nella Provincia di Mantova!!) ci siamo diretti verso l'altro pezzo della storia...Solferino, ma di questo vi parlerò la prossima volta :-)
Sono stato un paio di anni fa in quei luoghi e l'Ossario di San Martino mi ha particolarmente impressionato mostrando la fratellanza nella morte di tanti giovani di diverse nazioni in vita "nemici" e obbligati a uccidersi
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