martedì 7 luglio 2015

Arte funeraria in Expo, possibile?!?

Se state pensando che il caldo raggiunto in questi giorni mi abbia dato alla testa vi state decisamente sbagliando! Expò 2015 giorno dopo giorno mi sta rivelando spunti inconsueti di riflessione: oltre alle tematiche sull'alimentazione, vero "core theme" dell'Esposizione Universale, tra un hamburger con carne di coccodrillo, di cui tanto si sta parlando per la sua imminente presenza nel Cluster di Cereali e Tuberi e padiglioni super tecnologici (adoro quello di Israele e degli Emirati Arabi), ho trovato in esposizione anche oggetti d'arte che riconducono appieno alla tematica dell'arte funeraria. 
Lo so che non mi state ancora credendo, affermazione giustamente quasi assurda, ma vi voglio subito far ricredere. Partiamo nel viaggio "artistico" all'interno di Expò 2015! Non solo opere attinenti al mondo funerario, ma anche sculture di celebri artisti che hanno avuto a che fare con l'ambito cimiteriale, opere meno note, ma rappresentative e significative che vale la pena ammirare...per una visita "inconsueta" di Expò2015.


Giunti da ovest con la metropolitana, sicuramente non potrete fare a meno di iniziare la visita dal Padiglione Zero, vero fulcro di Expo. Progettato da Michele de Lucchi, con la collaborazione dello scenografo Giancarlo Basili e Davide Rampello, le 12 sale espositive, in cui è divisa la struttura, rappresentano la storia dell'Umanità in rapporto col cibo, dalla nascita dell'agricoltura e dall'allevamento animale, fino ad arrivare al paradosso contemporaneo delle spreco mondiale di alimenti. (siamo circa 7 miliardi su questo pianeta, ma produciamo cibo per una popolazione di circa 12 miliardi persone...se questo non vi fa pensare, vi consiglio di fermarvi a riflettere un secondo davanti all'immensa montagna di cibo buttato via...) Sculture in resina a grandezza naturale degli animali allevati dall'uomo, strumenti utilizzati per la lavorazione dei campi o reperti archeologici di antiche civiltà usati per conservare gli alimenti...spunti per una visita "artistica", nonostante il tema sia prettamente alimentare, possono già essere percepiti in uno dei Padiglioni più rappresentativi di Expo2015.

Poco distante dal Padiglione Zero avrete modo di entrare all'interno del Padiglione del Regno del Bahrain. Al suo interno sono allestiti dieci diversi frutteti, contenenti alberi che daranno frutti in diversi periodi durante i sei mesi dell'Esposizione. Inoltre potrete trovare anche alcuni reperti archeologici che celebrano la millenaria tradizione dell'agricoltura e perpetuano i molti miti del Regno quale Giardino dell'Eden. Mondo agricolo...ma anche funerario! Tutti noi sappiamo che l'archeologia legata agli antichi popoli ci ha conservato reperti provenienti da tombe, grazie ai quali è stato possibile ricostruire intere culture. Se avrete voglia di visitare l'intero padiglione infatti, troverete in fondo alla sala una theca che mostra alcuni reperti archeologici, tra cui niente di meno che steli funerarie del periodo Thilos ( II secolo A.C.- III secolo D.C)
Raffiguranti la persona defunta ed eseguite con una pietra calcarea del luogo, venivano collocate vicino alle tombe o raccolte in una specie di recinto all'interno del cimitero. Nel Bahrain erano molto diffuse le steli di stile Nephesh, raffiguranti una semplice forma umana che evocava l'anima del defunto. Nel tempo vennero introdotte raffigurazioni più raffinate, con figure raffigurate frontalmente e con la mano destra alzata. Prima di uscire vi consiglio di assaggiare il gelato che troverete nel bar del padiglione: gusti poco comuni tra cui dattero, zafferano, e rosa (il mio preferito!!!). Tre gusti per la modica cifra di 3,5 euro! Per una visita anche del palato...



In questo grande hub internazionale che sarà Expo per sei mesi, c'è un filone che corre sotto traccia: quello dell'arte: tante opere sparse qua e là nei padiglioni e per il Decumano e il Cardo che fanno di Expò una sorta di Museo a cielo aperto! ( come i nostri adorati cimiteri monumentali). 

Un esercito di ventidue Arcimboldi vestiti di vino, pesce e verdure, un'armata del cibo realizzati dallo scenografo tre volte premio Oscar Dante Ferretti. Alte 3 metri e mezzo, le statue sono ispirate ai ritratti eseguiti dall'Arcimboldo durante il XVI secolo. E questi soldati hanno fatto il giro del mondo: da Tokio a Buenos Aires sono stati gli ambasciatori di Expo.





Lungo il Decumano troverete anche otto bancarelle giganti raffiguranti il mercato del pesce, della frutta, della carne, etc...eseguite sempre dall'artista Premio Oscar. Un tripudio di formaggi e frutta, tutti finti da sembrare veri ( una mia collega mi ha detto che una volta passando accanto al recinto dei maiali, nel mercato della carne, ha sentito l'odore di stalla...suggestione o progetto iperrealistico? Io non ho percepito nessun odore...voi avete sentito qualcosa? )




Una storia infinita quella della Quadriga di Francesco Messina, progettata per l'Esposizione Universale del 1942.
Il palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi all'Eur non venne mai realizzato per l'impossibilità di svolgere l'Esposizione per i noti fatti bellici. Esso prevedeva, quale relazione tra arte plastica e architettura, una Quadriga guidata da una Vittoria alata, alta sette metri e mezzo, posata su una mensola al centro del frontone. Del gruppo scultoreo si conoscono solo i quattro cavalli, modellati dall'artista in esemplari di diversa misura. Per il mancato compimento dell'opera, i grandi gessi rimasero presso l'autore fino alla fine degli anni Settanta, quando Giovanni Leone, amico personale dello scultore, li acquistò per ricavarne una fusione in bronzo curata dall'artista ed esposta su un verde prato nella sua villa sulla Cassia. Modellati con la naturalezza che contraddistingue la classicità di Messina, questi esemplari unici sono per la prima volta esposti al pubblico, voluti da Vittorio Sgarbi ad Expo,
Perchè vi parlo di quest'opera? Perchè Francesco Messina riposa al Cimitero Monumentale di Milano, luogo dove ha eseguito numerose opere, oltre alla scultura collocata sulla propria tomba.