venerdì 18 dicembre 2015

Il Cimitero di Palermo raccontato da Alternative Tours

Oggi vi presento un cimitero di cui si sa ancora ben poco, Il Cimitero Monumentale di Santa Maria di Gesu' a Palermo. Questa volta non sarò io a descrivervelo, ma lo farà Enrica Bruno, guida turistica della Regione Sicilia e ideatrice di un progetto culturale molto interessante, Alternative Tours Palermo, di cui vi parlerò in seguito.

"La Sicilia, nel cuore del Mediterraneo, è stata fin dalle sue origini crocevia di popoli e culture diverse che hanno lasciato un’impronta indelebile sulle sue città. Meta privilegiata dai turisti per la bellezza della sua costa dalle acque cristalline, per la monumentalità dei suoi templi, per le prelibatezze della sua cucina, è anche diventata nel 2014 la seconda regione d’Italia con il maggiore appeal turistico per la bellezza storico-architettonica dei camposanti.
Il Cimitero monumentale di Santa Maria di Gesù è il più antico della città di Palermo. Si trova in periferia, lontano dalla cinta muraria cittadina, nel quartiere di Villagrazia di Palermo, una delle zone ad altissima densità mafiosa. Eppure, da questo luogo, un tempo magico, con uno sforzo di fantasia si può immaginare la Conca d’Oro, l’immensa valle di alberi di limoni che coloravano d’oro questi lussureggianti giardini che profumavano di fiori di zagara e di agrumi. Non a caso, la via in cui si trova il cimitero porta il nome di Salita Belvedere perché da qui si godeva dello splendido panorama sull’intera Conca. Il cimitero si trova tutt’oggi in una posizione geografica privilegiata. E’ protetto dalle imponenti pareti del Monte Grifone e siglato a valle dalla sagoma del Monte Pellegrino.


Attraverso i suoi viali in salita non molto ampi e fiancheggiati dai sempreverdi cipressi, ci si rende conto di essere all’interno non solamente di un Cimitero ma di un vero e proprio complesso monumentale molto antico. Troviamo infatti, la Chiesa di Santa Maria di Gesù, il chiostro, un convento gestito tutt’oggi dall’ordine francescano e pregevoli testimonianze artistiche dal XIII agli inizi del XX secolo.


Il nucleo più antico del cimitero è recintato da una cancellata coronata dalla scritta in ferro battuto “haec est domus domini” che, facendoci quasi da promemoria, ci ricorda che stiamo entrando nella casa del signore.
Si arriva così alla parte più riservata e più bella del cimitero, quella che si sviluppa attorno alla chiesa come sua naturale espansione. Quando all'interno lo spazio per i seppellimenti di frati e nobili si esaurì, si decise di sfruttare il sagrato circostante. Il Comune ne ottenne il possesso nel 1878 quando intraprese i lavori di restauro e ampliamento portando al disegno attuale il cimitero monumentale.


L’interno della chiesa conserva le spoglie non del tutto corrotte di San Benedetto il Moro, patrono di Palermo insieme a Santa Rosalia.
Un frate africano patrono di Palermo? Esatto. Benedetto Manasseri nacque in un giorno imprecisato del 1524 in una famiglia di schiavi condotti dall'Africa a San Fratello, in provincia di Messina.
E molti resterebbero ancora più stupiti sapendo che era addetto ai lavori umili del convento e per giunta analfabeta. Tuttavia nei suoi 63 anni di vita fu consigliere di nobili e potenti, amico dei poveri e degli umili e seppe istruire nelle sacre scritture dotti e teologi.

La chiesa sorge a ridosso di un bosco, meta tutt’oggi prediletta per i ritiri spirituali dei frati, dove si trova l’albero più antico di Palermo, considerato addirittura uno degli alberi più vetusti di Italia. E’ un cipresso gigantesco che secondo la tradizione ha avuto origine dalla prodigiosa radicazione di un bastone che San Benedetto il Moro aveva infisso nel terreno accanto alla piccola casupola, oggi divenuta cappella, in cui egli visse e dove lo straordinario cipresso svetta tuttora maestoso.

E’ stato nei secoli luogo prediletto da viceré, principi e aristocratici siciliani che lo scelsero come ultimo rifugio. Una visita al suo interno è come aprire un libro, è come ripercorrere tutta la storia della Sicilia dal XIII al XX secolo. Per tale motivo è difatti anche stato definito un museo a cielo aperto in cui si susseguono tombe firmate dalle archistar del liberty del calibro dei Basile, dei Palazzotto, di Damiani Almeida, Ernesto Armò, Giuseppe Patricolo, scultori come Antonio Ugo, Mario Rutelli, Benedetto e Pasquale Civiletti, i De Lisi. Come se oggi chiamassimo Renzo Piano o Frank Gehry per la realizzazione delle nostre tombe.

Grandeggia fra tutte la cappella dei Florio, la più importante famiglia di imprenditori siciliani, conosciuti in tutto il mondo.
Fu Vincenzo, il grande fondatore della casa Florio, che si dedicò al commercio e promosse l’industria del tonno, del vino Marsala e commerci di ogni sorta. Non gli mancarono le onorificenze. Persino Vittorio Emanuele II Re d’Italia lo nominò Senatore del Regno nel 1864.
La realizzazione della loro cappella non poteva che essere affidata al grande Ernesto Basile che però, pensate, in quel momento era impegnato nella progettazione di Montecitorio. Il testimone passò così al non meno importante architetto Damiani Almeida nel 1869.
Degno di nota e “insegna” di Casa Florio è il leone in marmo bianco, simbolo comune nei sepolcri dei patriarchi.


Dal fondatore di uno dei più importanti quotidiani della Sicilia, Girolamo Ardizzone, alla cappella di Enrico Albanese, medico di Garibaldi, dai Lanza ai Chiaramonte fino alla maggior parte dei sindaci e poeti della città, il cimitero di Santa Maria di Gesù “narra” però anche una fetta importante della storia moderna.


Da nobili a gente anche di dubbia moralità quando si incontra la tomba di Stefano Bontate, storico boss della famiglia di Santa Maria di Gesù e ucciso nel 1981 dai Corleonesi e da Totò Riina all'inizio della seconda guerra di mafia.

Affascinante anche la storia che ha portato al seppellimento al cimitero di Palermo dell’americano Joseph O’Dell, condannato a morte dal governo statunitense nel 1997. A quel tempo scoppiò quasi un caso internazionale quando molti governi europei si opposero alla sua esecuzione dopo un processo con scarse prove indicative della sua colpevolezza. Il sindaco di Palermo dell’epoca, Leoluca Orlando, come simbolo della lotta alla pena di morte, gli concesse la cittadinanza onoraria e il trasferimento delle sue spoglie presso il Cimitero di Santa Maria di Gesù dove tutt'ora riposano sotto un epitaffio in doppia lingua italiano inglese.

A partire dal 1970 il convento e la chiesa subiscono un pessimo restauro. E anche il cimitero o quantomeno il paesaggio che lo circondava subiscono una affollata lottizzazione. Vengono costruiti squallidi e aridi viali in cemento e cappelle che sembrano quasi condomini di palazzi. Manca solo il citofono.
Esteticamente meno bella ma fondamentale per la storia di Palermo e dell’intera nazione, la cappella di Paolo Borsellino, magistrato ucciso nel terribile attentato di via D’Amelio del 19 luglio del 1992.
La storia di Palermo è anche storia dell’antimafia e seppur architettonicamente non sia uno dei capolavori del cimitero, ha un ovvio valore morale e spirituale per la mia città che ha avuto l’onore di dare i natali a persone come lui."




Alternative Tours Palermo nasce in un pomeriggio di primavera del 2015 dalla volontà di due storiche dell’arte, Enrica Bruno e Virginia Glorioso.
Il loro desiderio è quello di mostrare una parte della città che non si trova sulle guide turistiche e non fa parte dei circuiti tradizionali ufficiali.
Lo scopo è quello di offrire un nuovo punto di vista di Palermo, diverso e sconosciuto sia ai turisti che ai “nativi” spesso ignari dei tesori al di fuori degli itinerari più noti.
Alternative Tours Palermo propone percorsi che hanno come denominatore comune la volontà di svilupparsi in luoghi pubblici dove non è necessario pagare alcun biglietto di ingresso o chiedere il permesso ad alcuna istituzione. I loro tours avvengono sul suolo pubblico, in luoghi fruibili da tutti.

Si basano tutti sulla filosofia del “paghi quanto vuoi” in base al gradimento dell'esperienza trascorsa e delle risorse che si hanno a disposizione.

Alternative Tours Palermo offre quattro tipi diversi di itinerari.

1) STREET ART TOUR - 
2) CEMETERY TOUR - 
3) ISRAVELE - THE SANCTUARY OF THE HERMIT - 
4) ACCHIANATA -

Contatti:
alternativetourspalermo@gmail.com

+39 3381391870

Se vi dovesse capitare di passare da Palermo, una visita insieme ad Alternative Tours è d'obbligo! :-)


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