mercoledì 3 febbraio 2016

San Biagio e il panettone!

Siamo a inizio febbraio e in questi giorni può capitare a Milano di vedere in alcune pasticcerie e panettieri panettoni in vendita a cifre irrisorie. Non è un banale tentativo di liberarsi delle rimanenze, ma bensì si tratta di un'usanza ben radicata nel territorio milanese: mangiare il panettone il 3 febbraio, giorno di San Biagio. A dir la verità la tradizione imporrebbe la vendita di due panettoni al prezzo di uno, ma coi tempi che corrono ora...meglio cercare di guadagnare qualcosa sempre e comunque.




Ma cosa c'entra il panettone con San Biagio?

Biagio nacque in Armenia alla fine del III secolo d.C. Studiò medicina ma divenne vescovo, acclamato dalla folla, senza essere neanche consacrato o ordinato. Cominciò a compiere i doveri vescovili, accompagnandoli con doveri di medico. Curava le anime, ma spesso anche solo i corpi e venne più volte interpellato da persone sofferenti bisognose di aiuto.

Un giorno una madre disperata interpellò l'aiuto del vescovo: il figlio aveva conficcato nella gola una lisca di pesce e stava per soffocare. Biagio, invece di perdersi in benedizioni, prese un pezzo di pane e lo fece inghiottire al ragazzo. La mollica fece scendere la lisca e il ragazzo fu salvo. La donna urlò al miracolo, visto che comunque Biagio prima di far ingoiare la mollica al ragazzo fece il segno della croce. La notizia di diffuse a macchia d'olio e arrivò alle orecchie del prefetto di Diocleziano, Agricola che lo volle convocare. Per evitare che il popolo ne facesse un santo deciso di eliminarlo. Il povero Biagio venne scorticato con pettini e poi decapitato.

Biagio a breve divenne martire, poi santo, protettore dei materassi e dei cardatori ( in onore allo strumento con cui era stato martirizzato.  In ricordo dell'episodio del bambino il 3 febbraio si usa mangiare pane benedetto e farsi benedire la gola toccandola con due candele incrociate. Ma il pane benedetto non è il panettone...cosa c'entra Biagio con Milano?

La storia del Santo si lega ad un altro episodio. 
Siamo a Milano e una signora si reca da un frate di nome Desiderio per far benedire un panettone. Appena avrà trovato il tempo lo benedirà, ma nel mentre invita la donna a lasciarlo lì per poi ripassare a prenderlo.

Passano i giorni e, visto che la donna di dimenticava di passare a ritirare il dolce, Desiderio comincia a spiluccare il panettone ogni volta che ci passa davanti. Mangia una volta, mangia la seconda volta...arrivò a finire l'intero dolce. Si disperò, temendo la collera della donna. Il 3 febbraio la donna si ripresenta per riportarlo a casa e, stupore, trova un bel panettone grosso il doppio di quello che aveva precedentemente preparato per la famiglia e lasciato al frate.



Sicuramente era opera di Biagio!

L'anno successivo molti portarono panettoni al frate, che li benedì e invitò i milanesi ad avanzarne una parte dalle feste natalizie per essere consumata il 3 febbraio, in sostituzione del pane benedetto. Negli anni l'usanza si radicò e anche se oggi non si usa più farli benedire, è spesso ancora tradizione la mattina del 3 febbraio mangiare a colazione una fetta del dolce, per proteggere la gola dai malanni stagionali.

E visto che rispetto le tradizioni, anche io ho mangiato una bella fetta di panettone (come ormai da una settimana con la scusa che i due panettoni rimasti in casa sono da terminare), prima di salutarlo definitivamente in attesa di gustarmelo nuovamente il prossimo anno!

Nessun commento:

Posta un commento