lunedì 22 settembre 2014

Traffici e furti di reliquie nel Medioevo: San Nicola di Bari

Cari amici di Percorsi,

La traslazione di San Nicola in una miniatura 
oggi vi parlo di fatti accaduti qualche secolo fa: siamo nel Medioevo, periodo che spesso venne considerato dalla critica un periodo cupo, ma altrettanto interessante e in un certo senso enigmatico.

Dopo il Mille ci fu una grossa ripresa economica e demografica, ampiamente analizzata dalla critica, la quale ha individuato cause ben più fondate delle leggenda, affiorata negli scrittori del Cinque-Seicento, che sosteneva che sul finire del primo millennio si sarebbe arrestato lo sviluppo economico e sociale, essendo gli uomini in attesa della fine del mondo e che solo all'apparire dell'alba radiosa del nuovo millennio, fugato ogni timore di un'imminente catastrofe, gli uomini si sarebbero dati da fare per recuperare il tempo perduto.

San Nicola
Ma non è di questo che voglio parlare ma del fatto che una novità dopo il Mille fu che ci fu un aumento notevole del commercio: tra gli oggetti che circolavano lungo le rotte marittime e terrestri ce ne era anche uno del tutto particolare. Si tratta delle reliquie dei santi o di Cristo stesso, che nel corso nel primo millennio divennero oggetto di un culto assai diffuso.

Al di là delle contestazioni sulla veridicità o meno di molte di queste reliquie, ne esistevano altre la cui autenticità non era messa in dubbio, essendo avvalorata dai miracoli che suscitava il contatto con esse, Tali erano ad esempio i corpi di San Pietro a Roma, di San Matteo a Salerno, di San Giacomo a Santiago de Compostela. Le chiese che avevano fortuna di possederle diventavano meta di pellegrinaggio anche a lunghissima distanza, dando prestigio alle città in cui esse sorgevano e alimentando le attività economiche locali. Da qui l'accanimento con cui si cercava di procurarsi i resti dei santi famosi.

Tra questi vi era San Nicola, protettore dei naviganti, le cui reliquie erano conservate a Mira,in Turchia. Su di esse si puntavano le mire di Veneziani, Genovesi e Baresi. Ebbero la meglio quest'ultimi, che portarono a termine la loro impresa tra la fine di febbraio e il  9 maggio del 1087, giorno del loro ritorno a Bari.

La tomba del Santo a Bari
A Mira la basilica del santo sorgeva un pò fuori della città, custodita da quattro sacerdoti. I Baresi cercarono di corromperli con il denaro, dichiarandosi disposti a pagare qualsiasi somma pur di avere "un così grande tesoro", ma davanti al loro rifiuto non esitarono a ricorrere alla forza, minacciando di ucciderli se non avessero rivelato il luogo esatto della sepoltura del santo.

Secondo la leggenda le reliquie furono depositate a Bari là dove i buoi, che trainavano il carico della barca, si fermarono. La tomba del santo venne consacrata da Urbano II nel 1089: essa comprende il 65 % del corpo del santo, la parte restante del corpo dovrebbe trovarsi in varie chiese del mondo e soprattutto a Venezia, dal momento che anch'essi si recarono a Mira alla ricerca di San Nicola.

Nessun commento:

Posta un commento