martedì 17 novembre 2015

Ricordi d'infanzia

Ci sono luoghi che rimangono nel cuore e che difficilmente dimenticherai. Nel mio caso uno di essi è Valpiana, un piccolissimo paese nella provincia di Bergamo. Sono certa che nessuno di voi ne avrà mai sentito nominare: volete sapere perchè invece ho questo "privilegio"? Da quando sono piccola ho spesso trascorso parte delle mie vacanze estive nella casetta di montagna dei miei genitori: ormai sono anni che ciò non avviene più, ma almeno una volta all'anno sento la necessità di rivedere i luoghi che mi hanno visto crescere nelle caldi estati della mia infanzia, per salutare la tomba della gattina che ha vissuto con me per 17 anni e che riposa sotto a un pino piantato dopo il Natale di prima media, e per riassaporare l'atmosfera di un paese di montagna che può vantare la presenza di ben 2000 abitanti, insieme a Serina, di cui è frazione.

Una chiesa, un albergo con ristorante, un parco gioco per bambini e qualche colonia estiva: di fatto il paesino ha ben poco per attrarre i turisti, se non l'appagante vista dei monti delle Prealpi lombarde.
Passeggiare nei boschi, respirare l'aria di montagna che profuma di legna bruciata: un luogo lontano dal caos cittadino.

Ho molti ricordi di questo luogo; in particolar modo di due. In fondo al paese, sulla strada verso Oltre il Colle, l'ultima casa del paese ha sempre attirato la mia attenzione e fatto scatenare la mia fantasia. La casa delle streghe, così la chiamavo insieme a mia sorella: ogni volta che uscivamo a passeggiare ci divertivamo ad arrivare fino all'estremità del paese per vedere questa casa. Di fatto abitata, ma carica di un'atmosfera spettrale che ci ha sempre incuriosite e un pò spaventate. Pura suggestione, dal momento che i proprietari hanno sempre vissuto con tutta tranquillità il giardinetto della casa e non hanno mai avuto cenni di "squilibrio" o alcunché che potesse motivare il nostro nomignolo. Incassata nella montagna, con due fiancate totalmente rientranti nella roccia della montagna che la sovrasta, circondata da alti alberi che impediscono al sole di raggiungere le stanze interne nella maggior parte delle ore diurne. Per noi è sempre e sarà sempre la casa delle streghe, e ogni volta che ci passo davanti un sorriso mi appare sul viso. Quanta spensieratezza in quei momenti, e soprattutto ennesima dimostrazione che i racconti "particolari" mi hanno sempre affascinata, fin da piccola. Purtroppo non so se la casa è ancora abitata durante l'estate, ma dal buono stato del giardino e dei serramenti si nota una cura da parte di mani abituate a frequentare ancora l'edificio. 



L'altro luogo legato ai miei ricordi d'infanzia è una cappella votiva, collocata sempre sulla via principale: un piccolo altare e una pala raffigurante la Madonna adornano il vano quadrato, alle cui pareti sono appesi dei voti. 
Sotto al tetto è presente la scritta: O tu che vai contempla, ogni dolore con me diventa amore. Nulla di particolare fino ad ora: qualcosa però ha sempre attratto la mia attenzione. All'interno di due teche, coperte da un coperchio di metallo (recentemente restaurate), sono contenuti 4 teschi. Ogni volta che passavo, alzavo il coperchio per vedere se fossero ancora lì  (e dove mai sarebbero potuti andare...): un pò mi spaventavano, ma nello stesso tempo l'attrazione per il misterioso mi portava lì ogni volta. Fantasticavo, immaginavo nella mia mente un pò troppo fantasiosa che fossero appartenuti a qualche santo o a qualche defunto inumato in un possibile cimitero antico del luogo ora scomparso. Chissà... Ho fatto ricerche e non sono riuscita al momento a capire il motivo della presenza di questi resti umani, soprattutto sapere a chi appartenessero.

Spero prima o poi di dare una risposta al mio quesito...alla fine fin da piccola ho cominciato a farmi domande e a trovare spunto per ricerche in questo settore...



1 commento:

  1. Ciao Valeria ci siamo conosciute oggi per la visita al Cimitero Monumentale(sono Giada,quella arrivata in ritardo!).
    Questo tuo post mi ha scatenato un sacco di ricordi.Io la conosco sì Valpiana...ho la casa a Zambla Alta :)
    E davanti alla mia casa,dove una volta sorgeva il vecchio albergo che mi ha vista fin da bambina,e che per me era un luogo incantato pieno di passaggi segreti,c'è un belvedere che si chiama "Le Arcate" e che quando ero bambina,i ragazzini del luogo chiamavano Le arcate delle streghe.A presto!

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