sabato 31 agosto 2013

Una collaborazione molto importante!

Un'edicola maestosa che si incontra appena varcate le arcate che costeggiano l'imponente Famedio del Cimitero Monumentale di Milano.
Ci troviamo nel lato di levante dell'Emiciclo centrale e, tra i rami di una vegetazione fiorente, si può intravedere un grotta. Ebbene sì, l'edicola del Signor Squadrelli è un imponente edificio realizzato con grossi blocchi di sarizzo che costituiscono una sepoltura che ha le sembianze di vero e proprio sepolcro incastonato nella roccia .
Romolo Squadrelli, noto architetto che progettò il Casinò e il Grand Hotel di San Pellegrino Terme, decise di affidare nel 1911 la progettazione della propria sepoltura a un noto scultore milanese, Ernesto Bazzaro, esponente di punta della Scapigliatura lombarda. E' conosciuto, tra l'altro, anche per numerose opere giudicate "sconvenienti" come le statue della famosa Ca' de Ciapp, che tanto suscitarono clamore nella Milano di inizio Novecento ( nei prossimi post vi parlerò dettagliatamente di questa casa e del suo artefice)
Bazzaro, molto criticato all'epoca per questa consolidata passione di raffigurare statue in forme e pose succinte (anche nello stesso Cimitero Monumentale, tanto che alcune furono rimosse per volere della Commissione che all'epoca era incaricata di giudicare la leicità delle opere scultoree eseguite), ottenne da parte della stessa grande consenso ( forse perchè proprio in questa tomba le statue sono "stranamente" vestite...aggiungo con ironia io.... ), tanto da essere presa come modello per altre tombe presenti nello stesso Cimitero.
In questa edicola Bazzaro fonde architettura e scultura attorno alla rappresentazione in bronzo della Resurrezione di Lazzaro, uno dei temi funerari per eccellenza. All'interno del sepolcro e collocato il corpo di Lazzaro attorno al quale di svolge il racconto evangelico: Gesù si rivolge a Dio Padre mentre due donne assistono alla scena, una ai suoi piedi in atto di preghiera e venerazione, mentre l'altra è rivolta verso il sepolcro.
"Ego sum resurrectio e vita"... è riportata alla summità la celebre frase evangelica. Notate anche l'estrema maestria dello scultore nel forgiare le corone di spine che decorano la parte bassa della struttura.

Vi lascio con due curiosità:
Il corpo di Lazzaro è eseguito per intero e viene incastonato nella roccia: da lontano, per esempio se guardate l'edicola dal loggiato nel retro del Famedio, noterete solamente i piedi, ma, avvicinandovi, non solo vi renderete conto di quanto sia imponente questa struttura, ma potrete notare anche parte del corpo del defunto.
Fate caso anche alla maestria di Bazzaro nell'eseguire i dettagli delle figure...le statue sono vestite secondo la moda berbera e se fate caso per esempio agli orecchini che emergono dai boccoli delle donne....non vi sembrano così attuali e come dire...di moda?!....:-)




Vi inserisco una foto d'epoca presa dal sito www.lombardiabeniculturali.it

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