domenica 6 aprile 2014

Soldati, lapidi e prati verdi...il Milan war cemetery.

25 gradi e il cielo terso di una giornata primaverile milanese: un giorno perfetto per visitare il Parco di Trenno e il Cimitero Militare di Milano.



Poco conosciuto e inglobato all'interno del grande parco cittadino, il Cimitero di guerra, chiamato anche Milan war cemetery ( stranamente le indicazioni del luogo nelle vicine vie cittadine sono scritte in inglese...) è circondato da una piccola siepe e un cancello quasi sempre aperto invita i passanti ad entrare e visitare questo luogo della memoria.

Un'atmosfera di pace e di quiete assoluta pervade il camposanto: le musiche caraibiche e sudamericane provenienti dai numerosi pic nic allestiti nel parco confinante rimangono fuori dal recinto sacro. Non sembra neanche di essere a Milano, in Italia...sembra di essersi materializzati all'improvviso nel lontano Cimitero di Arlington!


Nessuna tomba imponente e maestosa, ma lapidi bianche, tutte uguali, disposte in sei piccoli campi ombreggiati da grande querce che vegliano sul sacrificio di questi soldati. Varcato il cancello ci si trova davanti alla grande croce bianca, che simboleggia appunto il sacrificio.


Il piccolo camposanto custodisce l' eterno riposo dei marinai, soldati e aviatori del Commonwealth morti nella campagna d' Italia: 417 pietre bianche nel prato tagliato a pochi millimetri. Lapidi uniformi, senza distinzione per grado militare o rango, razza e credo religioso.

Nel Milano War Cemetery ci sono inglesi, australiani, canadesi, neozelandesi, sudafricani. Persino un indiano e due italiani (i ventenni Rodolfo Marchiori e Guido Alessandro Voglino, allievi ufficiali del corpo dei paracadutisti, morti l' 11 e il 12 settembre 1944). Il camposanto di via Cascina Bellaria, come gli altri 36 gestiti in Italia dalla Commissione per le onoranze ai 42 mila caduti in guerra del Commonwealth, nasce all' indomani dell' accordo firmato dal governo italiano il 27 agosto 1953.

La maggior parte delle tombe sono quelle dei prigionieri di guerra e di aviatori che furono portati dai villaggi circostanti e dalle città vicine come Bergamo, Modena, Torino, Parma e Piacenza dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Per maggiori informazione su tutti i cimiteri del CommonWealth:   http://www.cwgc.org/






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