sabato 15 novembre 2014

Musica, poesia e danza al Monumentale di Milano...anche in un cimitero si può fare spettacolo!

Si è soliti pensare che il cimitero sia solo un luogo di culto, dove regna la preghiera e il silenzio: un luogo da frequentare con morigerato timore reverenziale. Le stesse leggi cimiteriali per lo più sottolineano questa linea di pensiero: nei cimiteri è vietato fumare, mangiare, correre, condurre animali, fare rumore, etc etc etc...insomma, solo silenzio e preghiera !

Ultimamente però, nel contesto della promozione del patrimonio culturale e artistico contenuto nei numerosi cimiteri monumentali che sta prendendo piede in tutta Europa, un altro elemento "vive" nel cimitero...l' arte, intesa nelle sue molteplici espressioni quali spettacolo, poesia, danza. Senza venire meno all'aspetto religioso del contesto in cui ci troviamo naturalmente...
Promotrice di questa nuova visione del cimitero, inteso come "teatro di rappresentazione artistica" è stata senza dubbio l'Associazione Amici della Certosa di Bologna, che da anni si prodiga nell'organizzazione di svariati eventi all'interno dei vetusti chiostri della Certosa di Bologna. (per maggiori informazioni www.amicidellacertosa.com )

La neofita Associazione Amici del Monumentale (di Milano www.amicidelmonumentale.org), non ha voluto essere da meno e, tra i tanti eventi già proposti in un anno di attività, nel mese di ottobre ha organizzato un suggestivo spettacolo che ha "animato" i viale del Cimitero più importante della città meneghina. Orfeo Canta!



Il sipario è ormai calato da alcune settimane, ma l’eco della musica e della poesia aleggia ancora nei viali “croccanti” del Cimitero Monumentale ( non è diventato anche commestibile, ma è il rumore delle foglie secche che ricoprono i vialetti del Cimitero sotto ai piedi degli spettatori incuriositi e ammaliati dalla bravura del cast )

Lara Guidetti nei viali del Monumentale

Orfeo, canta! è stato spettacolo ispirato a I sonetti ad Orfeo di Rainer Maria Rilke, poema funebre per una giovane danzatrice. Ideato e diretto da Franco Brambilla, realizzato grazie alla collaborazione delle associazioni Amici del Monumentale e Statale9teatro, è stato un vero e proprio viaggio nella cultura del Novecento tra arti visive, poesia, musica, danza e teatro. A guidare il pubblico fra i viali del Monumentale sono stati Orfeo, il Dio del canto, ed una figura femminile, Euridice, che si è sdoppiata di continuo: ora era danza, ora poesia. 
Il mito di Orfeo da sempre è il mito stesso della poesia, esso ci parla di quella zona di frontiera tra la vita e la morte, tra luce e oscurità, perdita e ritrovamento, ma soprattutto ci parla del canto e della musica. Orfeo canta, e con il suo canto, convince tutti ad assecondare il suo desiderio, apre brecce nei monti, muove alberi, rende docili belve feroci inducendole ad abbandonarsi all'ascolto della sua musica.

La coreografa e danzatrice Lara Guidetti ha attinto alle evocazioni dell'opera di Rilke e dal luogo e Saverio Bari e Barbara Nicoli è stato pressoché a contatto diretto con il pubblico, senza nessuna "finzione teatrale". Prima ancora che attori, sono stati corpi nello spazio, movimenti, gesti, voci, suoni, divenendo quasi opere, come le sculture che abitano lo spazio del Cimitero. La musica ha sottolineato i momenti salienti, creando un vero e proprio percorso nel Novecento.
dai monumenti del Museo a cielo aperto. Il lavoro degli attori

Barbara Nicoli

Lo spettacolo è stato il risultato del lavoro di ricerca che Franco Brambilla elabora da anni, insieme alla sua compagnia, per spazi non teatrali, museali ed espositivi, da La Triennale alla Fondazione Mudima di Milano e al Museo del 900 dove nello scorso maggio si è tenuto, con grande successo e partecipazione di pubblico, il primo “studio” di Orfeo.


Grazie a Sara Piloto per le splendide foto! Album completo



Saverio Bari





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